M. Zuccante: Canti di Natale
Nelle celebrazioni del Natale, la presenza di un coro, che intona una carola popolare, è immancabile.
Il coro, nel patinato immaginario collettivo natalizio, costituisce quel “quadretto” di voci che “scalda” l’atmosfera e la carica di emozione.
Uno stereotipo al quale il grande pubblico è affezionato.
D’altro canto, una folta schiera di musicisti arrendevoli, non esita a soddisfare l’appetito delle orecchie più deboli, con il manierismo lezioso e sdolcinato di facili arrangiamenti.
L’intenzione – alquanto ambiziosa – di questa raccolta è, invece, quella di suffragare di decoro artistico una serie di motivi natalizi, selezionati fra tanti, più o meno noti.
Che significa?
Restituire una certa compostezza stilistica a melodie che differiscono per origine storica e provenienza geografica.
Sottolineare le sfumature musicali, facendo leva sul dialogo alla pari tra voci e strumenti.
Cogliere le digressioni espressive del testo letterario, al fine di evitare un certo appiattimento musicale, altrimenti dato dalla ripetizione (“alla buona”) delle singole strofe.
Non rinunciare alla generazione di complessità (sul piano polifonico e contrappuntistico), suggerite dagli spunti tematici di un patrimonio musicale tutt’altro che sterile.
Quindi, pur nella consapevolezza che non si realizza la “magica” atmosfera natalizia senza un richiamo ai motivi canori tradizionali, questa raccolta si spinge oltre la confezione del solito “ri-arrangiamento”, per sconfinare nell’elaborazione di una più appagante – almeno così è stato per l’autore – “ri-creazione”.
In fin dei conti, l’autentico spirito del Natale non è quello che celebra la rigenerazione?