Musica fuori concorso

Chi mi conosce, sa già di questo vecchio proposito. E cioè che, compiuti i quarant’anni, non avrei più partecipato a concorsi. Perché? Perché sono convinto che i concorsi siano un’opportunità per i giovani. Se, oltre i quarant’anni, sei ancora in attesa di essere riconosciuto, forse, significa che hai intrapreso una strada sbagliata. Meglio occuparsi d’altro.
Ora, siamo nel 2020. Venti più venti fa quaranta. È giunto il momento di fissare un altro proposito: non parteciperò più a giurie di concorsi.
Quello del giurato (soprattutto nei concorsi corali) è un ruolo che ho interpretato, a volte, con un certo disagio.
È vero, nei giudizi, sono sempre stato netto e rapido. Forte della convinzione che l’errore è perdonabile, se la valutazione è presa in coerenza con la propria scala di valori e con il proprio sentire; lontana da compromessi e da sodalizi sottotraccia.
Ma non mi ha mai convinto il fatto che il mio giudizio – giusto o sbagliato che fosse – dovesse avere una marcata ricaduta sulla valutazione pubblica di altri.
Chi sono, per avocare a me stesso questa autorità di giudizio?
Ultimamente, i concorsi corali si sono moltiplicati, grazie al diffondersi della lodevole intraprendenza di generosi organizzatori.
Molti gruppi si cimentano. Ma c’è il rischio che, di fatto, la competizione venga anteposta al fare musica. Si spacciano questi eventi per festevoli raduni e serene occasioni di confronto; ma altro non sono che gare, alle quali si partecipa per essere giudicati più o meno meritevoli di altri.
Insomma, la competizione costituisce la sostanza spettacolare di questi eventi. La competizione con i suoi riti: l’esperta giuria, il patron onnipotente, la passerella, la catalogazione in generi, la disputa, la suspense della proclamazione, la celebrazione dei vincitori, la delusione degli sconfitti, i commenti degli astanti, la soddisfazione dell’organizzazione, e così via.
La musica e l’arte non più protagoniste, ma relegate a pretesto.
È giunta, pertanto, l’ora di far valere ancora una volta il principio del quaranta.

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