“Sakura”, ovvero «la fioritura dei ciliegi, secondo Takemitsu»

Sono questi i giorni, in cui, dalle mie parti, la valle è pennellata dal bianco della fioritura dei ciliegi. Uno spettacolo effimero, ma emozionante.

In Giappone, tutti ammirano la fioritura dei ciliegi e vi partecipano, come fosse un rito (si chiama hanami, cioè “guardare i fiori”). Una canzone della tradizione popolare, Sakura (“Fiori di ciliegio”), celebra l’evento. Un evento che assume anche un significato simbolico, connesso al ciclo delle cose e della vita stessa.

Fiori, fiori di ciliegio
Tappezzano il cielo di marzo
a perdita d’occhio
– sarà nebbia o nuvola? –
profumando l’aria.
Suvvia, andiamo
laggiù! [o “a gustarli!”]

Il grande compositore contemporaneo giapponese Toru Takemitsu (1930 – 1996) ha realizzato un arrangiamento per coro di Sakura. Il lavoro è stato composto nel 1980 ed eseguito per la prima volta dal Coro Filarmonico di Tokyo.
La figura di Takemitsu è complessa e tanti sono i tratti che la caratterizzano. Ve ne sono due che emergono in questo piccolo brano: il musicista-poeta della natura e il musicista che costruisce ponti tra oriente ed occidente.

Il primo aspetto si coglie nella visione sonora generale del brano. Un’atmosfera impressionistica che allude ai riverberi del biancore emanato dalla chioma delle piante («sarà nebbia o nuvola?»). Il vocalizzo iniziale e conclusivo sembrano l’evocazione del respiro della natura, nel corso del quale si manifesta lo spettacolo della fioritura. Un’ondata di suono che apre e chiude il pezzo, come lo schiudersi simultaneo dei fiori e il dileguarsi dei petali nell’aria.

Il secondo aspetto è insito nella scrittura di Takemitsu. In essa, infatti, convergono e prevalgono connotati stilistici peculiari della musica occidentale. Lo stile armonico-modale, di derivazione francese. Le tecniche, gli effetti e le sfumature timbrico-vocali. L’opposizione di gruppi di voci. L’inquadratura formale strofica. Lo sviluppo polifonico generato dalle imitazioni fra le parti (nel terzo verso c’è un accenno di canone). Tutto in linea, insomma, con i modelli storici della scrittura corale occidentale.

Toru Takemitsu: Sakura, Shin-yu Kai Choir, Shin Sekiya, dir.


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