Gli Alpini hanno molto cantato negli anni della Grande Guerra.
Hanno cantato sulle tradotte, durante le marce di trasferimento, nelle retrovie; hanno cantato la baldanza, la spavalderia e il loro giovanile ardore.
Ma hanno altresì cantato nei rifugi, nei covi e nelle trincee; hanno cantato il terrore e lo sgomento che attanaglia l’animo dei soldati in prima linea.
Il progetto TA-pum TA-pum del PolifonicoMonteforte propone in sequenza alcune delle più note canzoni degli Alpini.
Un’immaginaria narrazione che si apre con la struggente lirica del forzato distacco dagli affetti domestici e termina con l’epica celebrazione della morte del capitano.
Un itinerario lungo il quale sono evocati leggendari luoghi ed episodi storici e si aprono emozionanti squarci sui temi fondamentali dell’esistenza umana (amore e morte in primis)
Il rinnovato arrangiamento musicale dei canti non ricalca gli standard dei cori alpini. Esso si avvale della maggiore ampiezza polivocale del coro di voci miste, ulteriormente dilatata dalla timbrica e dalla dinamica del pianoforte. Inoltre, l’andamento delle melodie e delle armonie è a tratti svincolato dalla versione originale e s’intreccia con elementi di libera invenzione.
- Senti, cara Nineta
- Sul ponte di Bassano
- E l’an taglia i suoi biondi capelli
- Se te toco le to manine
- La rivista del corredo e dell’armamento
- Monte Canino
- Al comando dei nostri ufficiali
- Monte Nero
- Dove sei stato, mio bell’alpino?
- Ai prêat la biele stele
- Bersaglier ha cento penne
- Ta-pum
- Il testamento del capitano